Quel pruriginoso vezzo insito in tutti noi che ci spinge a curiosare indagando, arrivare al nocciolo della questione, dando sfogo al nostro intuito in molti casi innato. E’ probabilmente questo uno dei motivi per cui Ombre sul Giallo il programma di Franca Leosini è giunto alla sesta edizione in quattro puntate di in onda su Raitre, ogni mercoledì alle 21.
Immersi come siamo ormai nella finta realtà di certi telefilm, dove da un semplice indizio attraverso complicati procedimenti scientifici, si arriva a scoprire l’assassino, la trasmissione ci offre qualcosa in più, fatti realmente accaduti, delitti efferati, a cui ancora non si è riusciti a dare una spiegazione logica.
Con una conduzione grintosa che ci ricorda molto quella di Giovanni Minoli, dove ogni particolare viene sottolineato con lo scopo di metterne in risalto l’insita importanza, la Leosini ci conduce nel mondo delle indagini, calandosi essa stessa nel ruolo di investigatrice, confortata dalle testimonianze degli inquirenti, amici della vittima e da coloro che tragicamente sono ritenuti gli aguzzini. Si esaminano le tracce, si confutano gli indizi e con l’ausilio di sequenze filmate realizzate da attori, si ricostruiscono gli eventi per arrivare alla verità nascosta, quell’ombra, che ancora grava su ciascuna vicenda esaminata.
Nella puntata in onda ieri sera, assieme al vicequestore aggiunto Egidio Labbro Francia, sono stati ricostruiti i fatti attorno all’omicidio di Antonio Colacioppo il 2 febbraio 1999. L’influente avvocato di Ascoli Piceno venne assassinato con sedici coltellate nel suo studio. Le indagini portarono all’arresto di due cittadini moldavi Valeri Luchin e Iurie Cegolea complici dell’avvenente moglie del Colacioppo, Angela Biriukova. Ad incastrare i due furono alcuni mozziconi di sigaretta rinvenuti sulla scena del crimine che, a seguito dell’esame sul dna, condussero sulle tracce degli indiziati.
Il 4 giugno del 2001 i tre vennero assolti per mancanza di prove certe, ma il 7 Marzo 2003 la Corte d’Assise di Appello di Ancona li condanna a 30 anni di reclusione, sentenza confermata anche in Cassazione. Ma cosa ha realmente spinto i moldavi a compiere il delitto di Colacioppo e qual è stato il ruolo della Biriukova, amante di uno dei due, le cui rivelazioni hanno permesso agli inquirenti, l’arresto degli assassini 48 ore dopo il delitto, poco prima che varcassero il confine italiano?
Franca Leosini cerca di squarciare l’alone di mistero che aleggia ancora attorno alla vicenda e come in Storie Maledette, si ritrova faccia a faccia con la principale indiziata quale mandante del delitto Angela Biriukova, detenuta nel carcere milanese di San Vittore. Nonostante le accuse infamanti che le vengono mosse la donna non sembra tradire emozioni, tranne quando si tratta di proclamare la propria innocenza. Probabilmente non sapremo mai come sono andate le cose ma il dubbio resta, come testimonia la frase con cui termina il programma:”La dignità di un dubbio va sempre preferita al tormento di un errore.”